40 vittime e oltre 2500 feriti nel 2022. Provincia di Treviso si attiva per la Sicurezza Stradale
Nella provincia di Treviso, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni per migliorare la sicurezza stradale, nel 2022 si è registrato un numero elevato di vittime sulle strade rispetto agli anni recenti. Tuttavia, questo numero rimane significativamente inferiore rispetto al ventennio precedente, periodo durante il quale la Provincia ha realizzato importanti investimenti in infrastrutture stradali e iniziative di educazione stradale, comprese quelle nelle scuole. Iniziative che hanno permesso di rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea e di ridurre del 50% i decessi stradali nella Marca in dieci anni.
Il rapporto annuale sull’incidentalità stradale nel territorio evidenzia anche i mesi più pericolosi per la circolazione stradale, con settembre che si è confermato il mese più tragico nel 2022, con 11 vittime. Aprile, agosto e ottobre, invece, hanno registrato 8 morti ciascuno. In totale, sono 2335 gli incidenti che hanno causato lesioni ai guidatori e ai passeggeri, per un totale di 2574 persone ferite. La differenza tra il numero di incidenti e il numero di persone coinvolte, rispetto a dieci anni fa, è circa 1/8, un dato che potrebbe essere correlato al rinnovamento del parco dei veicoli circolanti, che ora è costituito da un numero maggiore di veicoli di recente immatricolazione.
“Per diminuire il numero di incidenti è fondamentale unire gli interventi di messa in sicurezza della viabilità, che negli ultimi anni sono stati finanziati dalla Provincia per un valore complessivo di 62 milioni di euro, a iniziative di sensibilizzazione sul tema della guida sicura, che raggiungano tutte le fasce d’età – ha spiegato il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon – per questo l’anno scorso abbiamo avviato in Provincia il Tavolo per la Sicurezza Stradale, che riunisce oltre a oggi 30 soggetti tra Istituzioni, Autorità, Forze dell’Ordine e Associazioni del territorio, con l’obiettivo comune di diffondere una “cultura della sicurezza” tra tutti gli utenti della strada, automobilisti, ciclisti, pedoni. Nei prossimi mesi stileremo un quadro delle attività portate avanti da tutti i partecipanti al Tavolo sino a oggi. Naturalmente, quando parlo di creare consapevolezza quando ci si sposta con qualunque mezzo, auto, motorino o bicicletta, ma anche solo a piedi, penso ai giovani: la Provincia da vent’anni porta nelle scuole lezioni di educazione stradale che, con l’avvio del nuovo anno scolastico, ha già coinvolto oltre 4000 studentesse e studenti. Contiamo di raggiungerne il più possibile, per cominciare a porre delle basi solide, sin dalle età più giovani, di prevenzione dal rischio di incidente”.
Analizzando le fasce orarie in cui si verificano più incidenti, la Provincia ha evidenziato come l’apice di mortalità si verifichi tra le 17 e le 18, ovvero tendenzialmente all’uscita dal lavoro. I giorni con il maggior numero di sinistri mortali sono il giovedì e il sabato, seguiti da lunedì e domenica. Le tipologie di incidente più frequenti sono scontro frontale, laterale e fuoriuscita in solitaria, a testimonianza del fatto che la distrazione è la causa principale.
Infine, il rapporto ha preso in considerazione in particolare gli episodi di investimento di pedoni. Negli ultimi dieci anni, sono 730 i casi di investimento nel territorio e il fenomeno sembra in lieve aumento rispetto al passato. I giovani minorenni e quelli compresi nella fascia 18-20 sono i soggetti più a rischio di investimento, ma nella maggior parte dei casi non riportano lesioni con esiti fatali. I pedoni di età compresa tra i 65 e gli 80, purtroppo, sono i soggetti più fragili e la fascia d’età in cui si rilevano i casi più numerosi di investimenti mortali.
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