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“Come collaborare insieme per il nostro territorio?” risponde il convegno “Fare comunità al tempo dell’Unesco”

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La pandemia del Covid-19  ha messo in luce le nostre false sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di agire insieme.” (Fratelli tutti, enciclica di Papa Francesco)

Conclusosi il Festival della Dottrina Sociale “Memoria del futuro” sotto il convegno “Fare comunità al tempo dell’Unesco”, svoltosi nel pomeriggio di sabato 10 ottobre a Pieve di Soligo, per spiegare come tutti nel territorio Unesco siano chiamati a fare rete.

Nelle conclusioni di Marco Zabotti, coordinatore del Festival DSC “Memoria del Futuro” e moderatore del convegno “Fare comunità al tempo dell’Unesco” svoltosi sabato scorso nella sala consiliare del municipio Vaccari,  queste le parole di condivisione di un sentimento e di un impegno comune che hanno contraddistinto i contributi di tutti i relatori attorno ai temi della cultura, del sociale e del turismo: “dobbiamo mettere in moto un processo virtuoso di conoscenza reciproca, di collaborazione, di cooperazione autentica per il bene del nostro territorio oggi Unesco. La sfida fondamentale che abbiamo davanti è proprio quella del fare comunità, mettendo insieme le persone, i progetti, le ricchezze e le opportunità di tutta un’area diventata Patrimonio dell’Umanità. A cominciare dalle esperienze positive e dalle buone pratiche di azioni in rete che sono già presenti e ben visibili, così come ha dimostrato il nostro incontro odierno a Pieve di Soligo”.    

Nella sua introduzione, il delegato vescovile per la pastorale sociale della diocesi vittoriese, don Andrea Forest, ha messo in luce i messaggi importanti dell’ultima enciclica papale “Fratelli tutti”, in particolare rispetto alla ricerca della sussidiarietà, della solidarietà, del primato dell’uomo rispetto al profitto, della salvaguardia del creato nel territorio Unesco in chiave di bene comune.

Gli ha fatto eco il sindaco di San Fior, Giuseppe Maset, consigliere di amministrazione in rappresentanza della presidente dell’Associazione per il Patrimonio Unesco delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Marina Montedoro, impossibilitata a partecipare: egli ha evidenziato la necessità di un forte recupero di valori della tradizione umana e cristiana delle nostre comunità, sollecitando un deciso impegno di tutti i soggetti associativi e istituzionali volto a rafforzare il gioco di squadra e la convinta cooperazione nell’intero territorio.

Giovanni Follador, presidente regionale Unpli Veneto, per parte sua, ha ricordato l’attività realizzata dalle Pro Loco e la convinta azione messa in campo da lungo tempo per la costruzione di reti nelle manifestazioni, come la Primavera del Prosecco, auspicando che ciascun soggetto sociale possa svolgere al meglio i propri specifici compiti.

Giuseppe Carlet, presidente del Gal Alta Marca Trevigiana, ha raccontato il ruolo strategico dell’ente da lui presieduto e ha spiegato soprattutto il progetto importante del Distretto del Cibo, il primo nel Veneto, che ha già molte adesioni ed è chiamato a valorizzare la dimensione delle produzioni locali alimentari nell’ottica della convivialità e del turismo enogastronomico.

La candidatura di Pieve di Soligo a Capitale italiana della Cultura 2022 in rete con le Terre Alte della Marca Trevigiana, e le importanti sinergie in questo settore in ambito locale sono state al centro dell’intervento dell’assessore pievigino alla cultura, Luisa Cigagna, mentre il neo presidente dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, Stefano Zanin, ha ribadito i percorsi di collaborazione sul territorio promossi ormai da alcuni anni dall’Istituto nel campo della cultura, dell’arte sacra, della bellezza e del turismo religioso.


Alessandro Toffoli, presidente dell’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”, ha ricordato il valore dell’associazionismo familiare e l’impegno di cooperazione internazionale assunto da tempo in particolare nello Stato africano del Benin, mentre Stefano Uliana, direttore generale dell’ente Balbi Valier, ha spiegato la neonata esperienza di rete “Il primo bene” sorta a sostegno dell’attività di varie scuole materne paritarie del Quartier del Piave.

Infine, Tiziana Zanon, della segreteria di rete Vite Illustri Pieve di Soligo (VIP), ha raccontato la nascita recente e il positivo sviluppo del percorso unitario per la valorizzazione delle personalità che hanno segnato nella storia passata e recente il cammino della comunità locale.


Il convegno di Pieve ha rappresentato l’ultima tappa in zona del Festival DSC 2020, realizzato con successo grazie il contributo del Comune di Pieve di Soligo e l’apporto di Latteria Soligo come sponsor principale.

Ma il progetto del “Fare Comunità” conoscerà presto altri appuntamenti, propri sotto l’omonimo logo che aveva debuttato lo scorso anno al convegno di luglio all’Asco Piave: come ha confermato Zabotti, si sta già pensando a prossimi eventi che riguarderanno gli ambiti dell’economia, delle politiche formative per i giovani e delle istituzioni locali.



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Sofia Facchin

Freelance nell'ambito della comunicazione e content writer, con il pallino della promozione territoriale, collabora con diversi enti, fra cui l'Associazione Musicale "Toti dal Monte" e la formazione musicale "Piccola Orchestra Veneta", di Solighetto (Tv).  Attualmente è  impegnata nello sviluppo del progetto personale "Proprio Dietro Casa", finalizzato alla valorizzazione del Veneto, non solo come meta turistica, ma anche come "luogo dell'anima". Sofia coltiva la passione per i Paleoveneti, dalla cui sapienza antica trae spunti per itinerari e riflessioni sul mondo che la circonda.

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