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Nucleare in Italia. Nel 2030 si potrebbe assistere a un ritorno

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L’Italia potrebbe vivere un cambiamento rivoluzionario nel campo dell’energia con il possibile ritorno del nucleare nel suo mix energetico entro il 2030. La recente approvazione di una mozione da parte della Camera dei Deputati ha aperto la strada a un’analisi più approfondita dell’energia nucleare come fonte alternativa.

Attualmente l’energia nucleare in Italia non è consentita, in base al referendum abrogativo del 1987 in cui oltre il 65% degli italiani optò per il bando di questo tipo di fonte energetica, anche in virtù dell’incidente di Cernobyl occorso nel 1986. È bene ricordare che a distanza di 37 anni da quell’incidente, tutta la zona a confine tra Bielorussia e Ucraina, è chiusa o confiscata; Pripyat, cittadina che ospitava 50.000 persone, è totalmente abbandonata e che l’esplosione del reattore 4 della centrale, provocò una nube tossica che coinvolse anche l’Europa e, in parte, anche l’Italia.

Ancora oggi è aperta la questione sui rischi nell’utilizzo dell’energia nucleare sia per quanto riguarda le centrali stesse e la loro manutenzione negli anni, che sulla gestione del materiale radioattivo prima, durante e dopo l’utilizzo.

L’iniziativa, sostenuta da diversi partiti politici tra cui Azione e Forza Italia con il sostegno di Lega e Fratelli d’Italia, mira ad accelerare il processo di decarbonizzazione del paese e a valutare l’adozione di reattori nucleari di quarta generazione di dimensioni ridotte. L’Italia intende anche unirsi all’Alleanza per il nucleare europea e intensificare la ricerca sui reattori a fissione nucleare innovativi, aprendo la possibilità di sviluppare la tecnologia per la fusione nucleare.

Secondo esperti del settore, come Marco Ricotti, presidente di CIRTEN (Consorzio Inter-universitario per la Ricerca TEcnologica Nucleare), l’energia nucleare potrebbe rappresentare una soluzione per contrastare i costi elevati dell’energia e la dipendenza esterna da materie prime. Ricotti sottolinea che il nucleare è già considerato parte della tassonomia verde e contribuisce significativamente alla produzione di elettricità green in Europa.

Tuttavia, le prospettive nucleari in Europa differiscono da paese a paese. Mentre la Finlandia ha inaugurato di recente il più grande impianto nucleare d’Europa, la Germania ha chiuso le sue centrali nucleari e sta cercando alternative energetiche. Nel Regno Unito, invece, si sta investendo nella ricerca sulla fusione nucleare, puntando a diventare un punto di riferimento nella tecnologia della fusione.

La decisione di reintrodurre l’energia nucleare in Italia solleva importanti interrogativi. È necessario valutare attentamente i benefici ambientali e le opportunità di collaborazione internazionale, oltre a considerare i rischi e le alternative sostenibili disponibili. Il dibattito pubblico sarà fondamentale per prendere una decisione informata che concili sicurezza e sostenibilità energetica.

Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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