Inaugurata la centrale di pompaggio a Cornuda: un investimento da 20 milioni per un’agricoltura più efficiente e sostenibile


Un’opera strategica per l’agricoltura veneta

È stata inaugurata giovedì 5 giugno, nella località di Croce del Gallo a Cornuda, la centrale di pompaggio e il nuovo sistema di riconversione irrigua che interessa sei comuni del Trevigiano: Crocetta, Montebelluna, Istrana, Paese, Quinto di Treviso, Nervesa della Battaglia e Arcade. L’intervento, realizzato grazie a un finanziamento di 20 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Politiche Agricole nell’ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale 2014-2020, rappresenta una delle azioni più significative per l’ammodernamento della rete irrigua nel territorio veneto.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti i sindaci del comprensorio, il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, le rappresentanze di Anbi nazionale e regionale – rispettivamente Antonio Urbano e Alex Vantini – l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner, oltre al senatore Luca De Carlo, delegato dal ministro Francesco Lollobrigida.

270 km di condotte per un’agricoltura d’eccellenza

L’intervento ha comportato la posa di 270 chilometri di nuove condotte, con un impatto diretto su 3.060 ettari di terreno agricolo, che ora possono contare su tecnologie irrigue avanzate. Il risultato? Un risparmio di fino a 1.200 litri al secondo di prelievo dal fiume Piave.

La riconversione irrigua è fondamentale per il risparmio idrico e per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e degli eventi siccitosi”, ha dichiarato Amedeo Gerolimetto, presidente del Consorzio. “Queste opere permettono anche l’adozione di tecniche irrigue moderne, che garantiscono prodotti agricoli d’eccellenza. Ma serve continuità nei finanziamenti”.

Tra crisi e resilienza: un’agricoltura che guarda al futuro

La realizzazione dell’opera non è stata esente da ostacoli. I ritardi causati dalla pandemia e dall’instabilità internazionale hanno comportato un aumento dei costi di oltre 6 milioni di euro, coperti successivamente da fondi di emergenza governativi.

Attualmente, il Consorzio gestisce 50.000 ettari di territorio irrigato, oltre la metà dei quali già serviti da reti a pressione, in grado di ridurre i consumi idrici del 50% rispetto ai sistemi tradizionali a canaletta. Tuttavia, restano progetti per oltre 100 milioni di euro già pronti, in attesa di finanziamenti dai bandi PNRR o da altri canali.

Queste opere sono fondamentali non solo per l’efficienza idrica, ma anche per garantire il reddito alle aziende agricole”, ha sottolineato Alex Vantini, presidente di Anbi Veneto.

Istituzioni compatte a sostegno del progetto

Anche la politica locale si è mostrata coesa. “Questo è un momento importante per il nostro territorio”, ha affermato l’assessore Federico Caner, che ha ribadito la necessità di “ulteriori finanziamenti per dare continuità all’ammodernamento agricolo”.

A chiudere l’incontro, il senatore Luca De Carlo, che ha ricordato: “I consorzi di bonifica sono attori chiave nella realizzazione di progetti innovativi. Serve la capacità di guardare lontano per costruire un’agricoltura di qualità e resiliente”.


Un modello replicabile per il Veneto

Il progetto di riconversione irrigua inaugurato a Cornuda rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra enti locali, istituzioni regionali e governo nazionale. Un’infrastruttura moderna che guarda al futuro, valorizza il territorio e tutela una risorsa preziosa come l’acqua. Un modello che potrebbe fare scuola anche in altre aree del Veneto.


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Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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