
Ha 26 anni, vive in provincia di Treviso, gestisce un bar ed è appassionato di canto. Si chiama Victor Perini, ma per tutti è semplicemente Vic, e lo scorso 29 giugno ha conquistato il primo posto nella categoria Teen e un secondo posto tra le canzoni ballabili nel Concorso Canoro Vocivere della Pedemontana Veneta. Un traguardo inatteso, che racconta con semplicità e gratitudine.
Un palco, una dedica e una voce
“Non credevo di poter vincere – racconta Vic – È stata un’esperienza bellissima. Avevo già partecipato l’anno prima, ma senza salire sul podio. Stavolta è stato diverso, e vincere con ‘Portami a ballare’ è stato speciale: L’ho dedicata a mia mamma, con cui sono cresciuto senza la presenza di mio papà. Era una canzone che sentivo molto mia, personale e, secondo me, queste sono quelle che ti permettono di trasmettere di più il messaggio che vuoi far arrivare”.
Oltre al brano di Luca Barbarossa, Vic ha portato anche un pezzo più leggero e ballabile. “Ai se te pego”, riuscendo a convincere la giuria anche su un repertorio che, come ammette, non sente propriamente suo: “Faccio più fatica con le canzoni leggere, mi piacciono di più quelle che ti permettono di trasmettere un’emozione. Però è stato comunque divertente.” Le canzoni sono state scelte in accordo con la sua maestra di canto, Vania Marconato, che lo segue da quasi due anni alla Jaja Music di Montebelluna.
Vic spiega la sua filosofia: “È fondamentale trasmettere un significato con la musica“. Preferisce le canzoni più riflessive, un po’ più profonde rispetto a quelle ballabili, che trova più difficili da interpretare per la sua impronta. “Nonostante ciò – ammette – cantare qualcosa di più soft è stata comunque una bellissima esperienza”.

L’inizio tra passione e dedizione
Vic canta da meno di due anni in modo “ufficiale”, ma la passione è nata molto prima: “Da bambino non volevo la PlayStation come tutti gli altri, volevo il CantaTu. Mi sono iscritto alla scuola di canto Jaja Music e da lì ho iniziato a lavorare con Vania Marconato, la mia insegnante. È bravissima, molto competente e ha molta esperienza, avendo fatto il conservatorio,” sottolinea Victor.
Un percorso che lo ha portato già in televisione e che, con questa vittoria, darà un’ulteriore visibilità: “Con la vittoria canterò un inedito scritto da Vito Cardone a Canale Italia il 9 ottobre. Anche nella categoria ballabile porterò un altro brano firmato da lui.”
Barista per scelta, artista per vocazione
Oltre alla musica, Vic ha un’altra grande passione: la ristorazione. Da tre anni è titolare del Vic Bar, che ha aperto nel luglio 2022. “Ho studiato in quell’ambito, mi piace il contatto con le persone. È un mestiere impegnativo, ma mi dà soddisfazione.”
Non esclude però di seguire la strada della musica: “Il sogno c’è. Se arrivasse qualcosa di più concreto, ci penserei. Intanto continuo a cantare e divertirmi, magari un giorno scriverò anche qualcosa di mio. Scrivere una canzone, però, è impegnativo e avrei bisogno di qualcuno che mi aiutasse in questo”.
Si presta anche come modello per servizi fotografici ogni tanto, pur definendola “una semplice passione“.
La musica che parla e fa pensare
Vic non si limita a cantare: ascolta, osserva, riflette. Apprezza il cantautorato italiano, da De André a giovani emergenti come Alex Wyse: “Amo le canzoni che raccontano qualcosa. Anche se oggi sono meno visibili, ci sono autori validi, basta saper cercare. Il problema è che il mercato spinge troppo i tormentoni.”
E sull’uso della musica come strumento sociale e politico ha le idee chiare: “La canzone è arte, deve essere libera. Mi piacciono i brani provocatori, che fanno riflettere. A volte una canzone arriva più in profondità di mille parole.”
Sul dibattito riguardo al presunto declino della musica italiana, Victor non è d’accordo. “Basta sapere cosa ascoltare,” sostiene. Ammette che “il mercato comanda,” ma crede che ci siano “tanti autori, cantautori giovani anche molto validi che però magari non sono neanche conosciuti perché le radio non li spingono”. Secondo lui, questi artisti vengono “soffocati da questo ammasso di tormentoni, canzoni un po’ più superflue”. Per trovarli, consiglia di seguire gli artisti sui social che si apprezzano, perché poi si crea una “linea di collegamenti” che porta a scoprire artisti simili.
Tra origini brasiliane e futuro da scrivere
Nato in Brasile, Vic ha vissuto anche un breve periodo nella terra d’origine. “Mi piace la musica brasiliana, ma ascolto di tutto. Anche se preferisco sempre capire bene ciò che canto, per questo l’italiano resta il mio riferimento.” Anche lì riscontra lo stesso problema di “soffocare le canzoni più profonde con le canzoni superficiali, forse anche in maniera più accentuata rispetto all’Italia”.
Alla domanda su cosa ne pensa delle canzoni scritte con l’intelligenza artificiale, dimostra, ancora una volta, chiarezza di idee: “È un ottimo strumento di svago, ho fatto delle prove, niente di serio, mi sono divertito a far scrivere all’AI qualche canzoncina per il bar”. Tuttavia, ritiene che “per il momento, non sono canzoni che puoi prendere sul serio,” definendole “abbastanza banali, con testi e melodie semplici”.
Un giovane cantante veneto che non ha paura di sognare, Vic guarda avanti con i piedi per terra e la voce nel cuore: “Vediamo dove mi porta questa passione. Intanto, continuo a cantare. Vorrei ringraziare Vania e tutta la scuola Jaja Music per le opportunità che mi danno.”
Il suo percorso nel canto, seppur breve, lo ha trasformato anche a livello caratteriale. “In 2 anni scarsi, Vania mi ha aperto un mondo. Sono già stato due volte a Canale Italia e ho cantato in diversi posti,” racconta. La musica lo ha aiutato a superare la sua timidezza: “Sono molto meno rigido, molto più disinibito rispetto a due anni fa – infine conclude Vic – La passione per la musica ti emoziona, e se vuoi far emozionare gli altri, devi scioglierti un po’”.
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