Un convegno partecipatissimo a Farra di Soligo inaugura il percorso del nuovo Comitato Conegliano e Valdobbiadene. Dialogo tra esperti, istituzioni e produttori per tutelare e valorizzare l’unicità del territorio.


Il territorio chiama, la comunità risponde

Un’Aula Magna gremita ha accolto, nel pomeriggio di ieri a Farra di Soligo, il primo evento pubblico promosso dal neonato Comitato Conegliano e Valdobbiadene. Il convegno dal titolo “La consapevolezza dell’unicità del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG nelle scelte di oggi e per il domani” ha rappresentato un importante momento di riflessione collettiva sul presente e sul futuro della Denominazione d’Origine Controllata e Garantita.

Un successo di pubblico, con la presenza di numerosi amministratori locali e regionali, tecnici del settore, rappresentanti dei Consorzi e media specializzati. “L’obiettivo era quello di avviare un confronto serio su un patrimonio enologico che è l’emblema del territorio – ha dichiarato Maurizio Favrel, coordinatore del Comitato – e credo che ci siamo riusciti nell’intento”.

Denominazione d’origine: un bene collettivo

Ad aprire i lavori, l’avvocato Stefano Dindo, esperto di diritto vitivinicolo, ha richiamato l’essenza giuridica e sociale della denominazione d’origine: “Certifica la rilevanza della connessione tra un certo prodotto ed un certo territorio… La denominazione è proprietà di tutti”. Un monito chiaro: difendere la specificità significa preservare l’identità, anche in un contesto che spinge verso l’omologazione.

Il suo intervento ha evidenziato le sfide di un sistema che comprende tre denominazioni con il nome Prosecco, e l’opportunità di perseguire azioni sinergiche, salvaguardando però l’autonomia e l’unicità di ciascuna. “Proprio giocando sulla differenza si possono ottenere ottimi risultati” – ha sottolineato Dindo – “come insegnano le dottrine economiche sui prodotti agroalimentari”.

Il cuore pulsante del Conegliano Valdobbiadene

Un’analisi culturale e sociologica è arrivata dal professor Franco Carlo Guzzi dell’Università degli Studi di Milano, che ha messo al centro le persone, la storia e i valori distintivi del Conegliano Valdobbiadene DOCG. “È da questa storia che ha preso forza l’orgoglio delle radici… culla della cultura enologica con la prima Scuola Enologica d’Italia” – ha ricordato, con accento sulle 3.500 famiglie e 12.000 addetti, in larga parte giovani e donne, che ogni giorno contribuiscono alla qualità del prodotto.

Con una nota provocatoria, ha messo in guardia contro il rischio di “spianare le Colline”, ovvero eliminare ciò che rende il vino unico: “Dividersi e contrapporsi rende il mercato più vulnerabile”, ha avvertito, invocando una “coopetition” efficace tra competizione e cooperazione.

Innovazione e sostenibilità: le sfide future

Chiudendo il convegno, l’agronomo ed enologo Umberto Marchiori, presidente di Uva Sapiens, ha spostato il focus sulle prospettive tecniche: “Le Persone devono condividere sempre più esperienze e competenze perché le sfide future si giocano su scala globale”. L’epoca della crescita in volume sembra superata: oggi, per il Conegliano Valdobbiadene DOCG, serve qualità sostenibile, distintività e innovazione integrata.

Marchiori ha ribadito l’importanza di aggiornare le pratiche e il sistema certificativo per rispondere a un mercato internazionale sempre più esigente: “Se tutti si adopereranno per il bene della Denominazione, la Denominazione farà stare bene tutti”.


Un cammino comune per un vino unico

Il convegno di Farra di Soligo ha segnato un momento fondativo di consapevolezza collettiva: il Conegliano Valdobbiadene DOCG è molto più di una denominazione. È storia, territorio, persone e qualità. Difenderne l’unicità non è solo una questione tecnica o commerciale, ma un atto di responsabilità culturale.

Per chi volesse approfondire, il Comitato ha annunciato futuri incontri aperti alla cittadinanza e agli operatori, per continuare questo percorso condiviso di tutela e valorizzazione.


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Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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