Il sindaco Tormena porta sul posto Marina Colaizzi, commissario straordinario dell’Autorità di bacino: “Ci auguriamo che la bellezza del luogo parli da sé”


Una visita per toccare con mano

Una passeggiata tra sentieri, boschi e prati per capire cosa andrebbe perduto. È quanto ha organizzato nei giorni scorsi il Comune di Crocetta del Montello per accogliere Marina Colaizzi, segretario generale dell’Autorità di bacino delle Alpi orientali e commissario straordinario incaricato di seguire il progetto delle casse di espansione del Piave.

Il sopralluogo ha avuto come fulcro le Grave di Ciano, area naturalistica di pregio riconosciuta dalla Rete Natura 2000, oggi al centro di un acceso dibattito. In quella stessa zona, infatti, è prevista la realizzazione di vaste casse di espansione per contenere le piene del fiume Piave, a tutela delle aree del Basso Piave. Ma la comunità locale e i comitati ambientalisti sono sul piede di guerra.

La reazione del commissario

«È rimasta stupita di quanto le abbiamo fatto vedere, delle bellezze ambientali che caratterizzano le Grave di Ciano», ha dichiarato Marianella Tormena, sindaco di Crocetta. «Abbiamo cercato di dimostrarle quanto importante sia per la biodiversità l’area delle grave e cosa andrebbe perduto se venisse realizzato quel progetto».

Pur non sbilanciandosi sulla sua posizione, Colaizzi ha scelto di visionare personalmente il sito, un gesto apprezzato da amministrazione e cittadini: «Almeno lei, a differenza di altri, è venuta di persona a rendersi conto in che ambiente verrebbe realizzata un’opera del genere e cosa ne conseguirebbe se fosse realizzata», ha sottolineato la sindaca.

Tempi stretti, mobilitazione in corso

Il tempo stringe. Il progetto definitivo è atteso entro la fine dell’anno, e nei prossimi mesi si giocheranno partite cruciali per il futuro delle Grave di Ciano. Il Comune e il Comitato per la tutela del sito puntano a rafforzare il fronte del no con un’opera di sensibilizzazione sempre più capillare.

«Il nostro obiettivo è coinvolgere l’opinione pubblica con attività di valorizzazione, visite guidate, spettacoli, interventi di studiosi, tesi di laurea», ha spiegato Tormena, «per creare un movimento d’opinione il più ampio possibile, capace di fermare quello che sarebbe uno scempio ai danni di un’area incontaminata».

Cultura e scienza in difesa del territorio

La battaglia per la Grave di Ciano si arricchisce anche di un importante contributo scientifico e culturale. È stato infatti pubblicato il volume “Acque contese. Un glossario per le grave di Ciano”, curato da Giovanni Fava, Francesca Melina e Matteo Savoldelli, ricercatori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il libro raccoglie anni di studi e riflessioni sul valore ecologico del sito e sui rischi legati alla realizzazione dell’opera.

Conclusione

Il destino delle Grave di Ciano resta incerto, ma la mobilitazione non si arresta. Comune, studiosi e cittadini proseguono nella loro azione con l’intento di difendere un ecosistema fragile e prezioso, e auspicano che la visita del commissario Colaizzi possa rappresentare una svolta: «Noi non vogliamo assolutamente vedere una zona così ricca di aspetti naturali completamente distrutta», ha ribadito Tormena. «Faremo di tutto per impedire quello che riteniamo uno scempio ambientale».


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Di Sergio Capretta

Presidente e direttore responsabile di Valdo Tv, Organizzazione Giornalistica Europea Giornalista indipendente. European Journalist GNS Association - International News Agency Esperto nel settore dei media online e videomaking. Esperto in editing non lineare, social media, video, Web e programmazione.

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