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Istituto “Beato Toniolo” (Pieve di Soligo): il riconoscimento UNESCO è “una grande opportunità per un territorio unico al mondo”

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È ancora calda la notizia del prestigioso riconoscimento UNESCO delle Colline del Prosecco Conegliano Valdobbiadene come Patrimonio dell’Umanità: un risultato importantissimo, un ottimo punto di arrivo.

O di partenza?

Perché se si tratta di “una straordinaria opportunità per poter realizzare la migliore custodia, valorizzazione e promozione di uno splendido territorio, dalle caratteristiche uniche al mondo”, come affermano il Presidente Diego Grando e il Direttore scientifico Marco Zabotti dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” di Pieve di Soligo  (Tv), è anche vero che è necessario ideare una valida strategia a lungo termine per la creazione di un turismo sostenibile e coerente, allo scopo di mantenere immutata l’anima della nostra terra.

Una responsabilità che l’Istituto, rispetto ai tanti altri validi enti culturali operanti nel territorio, affronta con un particolare valore aggiunto: ovvero la volontà di “mettere insieme il dono di una storia locale ispirata ai più alti valori ed esempi umani e cristiani, come Giuseppe Toniolo, grande innovatore dell’economia e della società”.

L’Istituto, anche se costituitosi ufficialmente solo il 30 marzo 2017, è dal 2013 che – a partire dal Comitato diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” – “si muove con la volontà concreta e l’impegno preciso a promuovere e a favorire tutte le iniziative e le occasioni di conoscenza […] di un territorio di straordinaria bellezza in cui il lavoro dell’uomo, la tradizionale e innovativa viticoltura d’eccellenza e la tutela dell’ambiente si sposano e si integrano con un paesaggio dell’umanesimo nel quale risaltano le radici cristiane, la storia, la cultura, l’arte, l’eleganza, l’ospitalità e l’enogastronomia. In pratica, un’offerta turistica di assoluto rilievo e veramente completa, che si colloca geograficamente a metà tra Dolomiti e Venezia”.

La sfida che si impone deve essere affrontata, come Grando e Zabotti sottolineano, “con ottimismo, competenza, lungimiranza e senso autentico del bene comune”, ma deve essere soprattutto “un lavoro in rete fra tutti i soggetti locali […] che risiedono e operano nell’area interessata, in linea con le indicazioni del “fare rete” e “costruire comunità”. Alcune riflessioni sono state condivise al convegno “Partecipare e costruire per fare comunità. Storia, stile e buone pratiche di un territorio che guarda al futuro” (6 luglio a Pieve di Soligo). Organizzato in collaborazione con l’Istituto “Beato Toniolo”, i protagonisti della vita economica e sociale delle maggiori istituzioni del Nordest, fra cui Luciano Fregonese, Sindaco di Valdobbiadene, si sono riuniti per discutere sulle sfide che ci attendono, ma anche per pensare a progetti concreti per il bene della comunità.

Ma perché si “rafforzino consapevolezza, attività diffuse e collaborazioni che facciano risaltare al massimo la grande capacità attrattiva di visitatori e turisti del nostro territorio” serve anche coinvolgere i giovani ed educarli ad essere protagonisti, e non solo comparse, del proprio mondo. Proprio ”Educare ancora, educare sempre” è il tema 2019 del Premio “Beato Toniolo”, arrivato ormai alla quarta edizione, che si propone di segnalare persone e realtà orientate al bene comune. Le segnalazioni si sono concluse il 30 giugno e il conferimento del Premio avverrà il 7 ottobre a Pieve di Soligo, nel giorno anniversario della morte del Beato Giuseppe Toniolo.

Cultura e spiritualità, arte e bellezza: sono le quattro parole chiave che si intersecano e che rappresentano i cardini fondamentali attorno a cui ruotano tutte le iniziative e gli eventi patrocinati dall’Istituto Diocesano “Beato Toniolo”. Oltre a formare operatori culturali, promuovere uscite e visite guidate ai luoghi sacri, l’ente ecclesiastico gestisce la “Foresteria Santa Maria” nell’Abbazia di Follina, punto di partenza per un turismo religioso nel territorio della Diocesi di Vittorio Veneto.

Le vie dei Santi: un cammino tra fede e territorio, nato per promuovere la ricchezza spirituale e culturale.

Recentemente, all’interno della manifestazione “La Notte Bianca del Gusto”,  l’ente ha felicemente collaborato con Primavera del Prosecco Superiore, Unione delle Pro Loco e Latteria Soligo per l’itinerario “La Via della Fede” dedicato all’essenza spirituale del paesaggio locale, alla scoperta dei simboli, dell’arte e della bellezza di alcuni tra i più importanti e significativi spazi religiosi della parrocchia solighese. La recensione della manifestazione.

Negli impegni futuri dell’Istituto rimane centrale l’impegno della salvaguardia della bellezza artistica nostrana: dopo l’inaugurazione a Lentiai degli ultimi restauri dell’Eremo di SanDonato, l’Istituto ha confermato il suo concreto interesse per il progetto locale ed europeo Unpli, legato al culto e alla tradizione di San Martino. Infine, sta programmando nel prossimo autunno, nell’area opitergino – mottense, la manifestazione “Viaggio nel sacro tra Piave e Livenza – Fede, arte e musica nella chiese del territorio”.

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Sofia Facchin

Freelance nell'ambito della comunicazione e content writer, con il pallino della promozione territoriale, collabora con diversi enti, fra cui l'Associazione Musicale "Toti dal Monte" e la formazione musicale "Piccola Orchestra Veneta", di Solighetto (Tv).  Attualmente è  impegnata nello sviluppo del progetto personale "Proprio Dietro Casa", finalizzato alla valorizzazione del Veneto, non solo come meta turistica, ma anche come "luogo dell'anima". Sofia coltiva la passione per i Paleoveneti, dalla cui sapienza antica trae spunti per itinerari e riflessioni sul mondo che la circonda.

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